giovedì 15 giugno 2017

1347 giuramento Mariano IV

1347 giuramento Mariano IV
(di Sergio Sailis)

Il novello giudice arborense, Mariano IV, il 15 giugno del 1347 dal castello di Goceano rilascia una procura ai suoi ambasciatori (i barcellonesi Arnau Ballester e Galceran Marquet) affinché per suo conto prestino giuramento di fedeltà e vassallaggio a re Pietro IV d’Aragona per tutti i possedimenti, compreso il Giudicato d’Arborea (“… pro Judicatu Arboree et allis terris civituibus, castris, locis et villis quem et quas in Insula Sardinie predicti pater et frater sui tenebant in feudum sub annuo servitio seu censu trium milium florenorum a supradicto domino Rege et a predecessoribus suis …”), che già avevano avuto prima di lui i giudici precedenti suo padre Ugone e suo fratello Pietro e che, dopo la morte senza eredi di quest’ultimo, gli erano pervenuti in eredità secondo le disposizioni testamentarie di Ugone.
 
img ACA Barcellona
Si tratta probabilmente della prima attestazione di Mariano IV in qualità di “Iudex Arboree, Comes Gociani et Vicecomes de Basso”. Un’altra attestazione invece, a distanza di qualche giorno, la troviamo il successivo 30 giugno allorché papa Clemente VI si esprime favorevolmente alla richiesta di Timbora moglie di Mariano IV (“... nobili mulieri Timbordy, uxori dilecti filii viri Margani, iudicis de Arborea, insule Sardinie...“) di poter visitare una volta all'anno, insieme a altre dieci dame, i monasteri femminili di clausura di qualunque ordine, purché non vi mangino o pernottino.

Papa Clemente VI (img BCABo)
 




Il fratello maggiore di Mariano e suo predecessore, il Giudice Pietro, era morto dopo il 27 marzo 1347. In quella data infatti il giudice avanzava l’ennesima richiesta al papa per autorizzarlo a recarsi in Terra Santa; analoghe richieste erano già state avanzate da Pietro nel settembre 1343 (che venne prima concessa e poi annullata) e nel novembre 1344 quando il giudice manifestò nuovamente la sua intenzione di intraprendere il viaggio con tre galee armate per un periodo di sei mesi al fine di combattere contro gli infedeli, viaggio però che probabilmente non effettuò nonostante avesse ottenuto l’assenso papale.

Il Pontefice Clemente VI accoglieva la supplica del 1347 a patto di non portare beni e mercanzie che potessero avvantaggiare gli infedeli ed in modo particolare armi, legname, chiodi ecc. Non sappiamo se Pietro sia effettivamente riuscito ad effettuare il viaggio (morendo quindi durante lo stesso) o se invece sia deceduto durante i preparativi per questo pellegrinaggio.

 

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