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di Sergio Sailis
Nomi alternativi:
Descrizione e localizzazione geografica:
Da localizzarsi nella località omonima situata circa 900 metri a sud dell’attuale Ortacesus in prossimità di un modesto affioramento granitico localmente noto come Corongiu’e Marrocu sulla cui sommità residuano scarsi avanzi di un modesto nuraghe. Il suo nome probabilmente deriva da qualche attraversamento sul Riu Arai che scorre tortuoso a poche decine di metri.
Della villa non rimangono vestigia evidenti in quanto posta in terreno aratorio fortemente sconvolto dall’attività dei mezzi meccanici.
Il territorio della villa confinava con quello di Ortacesus, Bangiu Donnico e di Sebera.
Notizie e documenti storici:I documenti relativi a questo centro sono alquanto scarsi.
Il villaggio viene menzionato nella cosiddetta “donazione della Trexenta” e faceva parte dei villaggi trexentesi donati dal giudice Torgotorio al proprio figlio Salusio nel 1219. A seconda dell’edizione di questo documento, il nome della villa assume diverse forme come Surbou , Surbau , Surbou .
Al momento non risultano altre attestazioni della “villa” sia nelle composizioni pisane pervenuteci riguardante la Trexenta che nelle carte di infeudazione del primo periodo aragonese ne in quelle del periodo successivo alla definitiva perdita dei possessi pisani nell’isola.
La villa non viene citata nemmeno nelle pur coeve raccolte di decime e censi delle diocesi sarde presenti nelle Collettorie dell’Archivio Vaticano che coprono il periodo 1341 – 1359 per quanto queste ci siano pervenute incomplete.
L’esigua documentazione pervenutaci non consente pertanto di stabilire le cause ed il periodo definitivo di abbandono dell’insediamento ipotizzabile comunque durante il XIII secolo.
Luoghi di culto
Non sono noti edifici di culto.
Sergio Sailis
Nomi alternativi:
Descrizione e localizzazione geografica:
Da localizzarsi nella località omonima situata circa 900 metri a sud dell’attuale Ortacesus in prossimità di un modesto affioramento granitico localmente noto come Corongiu’e Marrocu sulla cui sommità residuano scarsi avanzi di un modesto nuraghe. Il suo nome probabilmente deriva da qualche attraversamento sul Riu Arai che scorre tortuoso a poche decine di metri.
Della villa non rimangono vestigia evidenti in quanto posta in terreno aratorio fortemente sconvolto dall’attività dei mezzi meccanici.
Il territorio della villa confinava con quello di Ortacesus, Bangiu Donnico e di Sebera.
Notizie e documenti storici:I documenti relativi a questo centro sono alquanto scarsi.
Il villaggio viene menzionato nella cosiddetta “donazione della Trexenta” e faceva parte dei villaggi trexentesi donati dal giudice Torgotorio al proprio figlio Salusio nel 1219. A seconda dell’edizione di questo documento, il nome della villa assume diverse forme come Surbou , Surbau , Surbou .
Al momento non risultano altre attestazioni della “villa” sia nelle composizioni pisane pervenuteci riguardante la Trexenta che nelle carte di infeudazione del primo periodo aragonese ne in quelle del periodo successivo alla definitiva perdita dei possessi pisani nell’isola.
La villa non viene citata nemmeno nelle pur coeve raccolte di decime e censi delle diocesi sarde presenti nelle Collettorie dell’Archivio Vaticano che coprono il periodo 1341 – 1359 per quanto queste ci siano pervenute incomplete.
L’esigua documentazione pervenutaci non consente pertanto di stabilire le cause ed il periodo definitivo di abbandono dell’insediamento ipotizzabile comunque durante il XIII secolo.
Luoghi di culto
Non sono noti edifici di culto.
Sergio Sailis
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